Adesso lo posso dire: ho raggiunto la maggiore età da "pinguino"!!! Sono passati infatti 18 anni dalla mia prima installazione Linux, una distribuzione Red Hat 5.2 trovata nel CD allegato alla gloriosa rivista DEV di Infomedia.

redhat 5.2 in qemu 

L'editrice Infomedia a quel tempo sfornava riviste di altissimo livello, principalmente DEV e Computer Programming, che fornivano ottimi spunti di studio e, oltre a questo, fornivano le prime distribuzioni Linux su CD (scaricare una ISO era una strada non percorribile per i modem a 56K!).

Ricordo di aver provato Linux per la prima volta su una postazione MS-DOS + Windows 3.1 caricando la distribuzione Minilinux di Mario Valente (l'installazione risiedeva su 4 floppy disk) che girava in una directory dos (quindi non necessitava di partizionamenti) sfruttando il driver UMSDOS per lavorare su filesystem FAT.

Non ricordo molto, era probabilmente il 1996: avevo utilizzato questa installazione solo per provare i comandi che studiavo, non ricordo nemmeno se era possibile lanciare X Window oppure no...

shell red hat 5.2La prima vera installazione per me è stata la Red Hat 5.2, nel febbraio 1999, sul mio PC con Pentium II 233 MHz. Per l'installazione mi ero preparato a dovere, studiando i vari passi, in particolare il partizionamento del disco, per la creazione della partizione di swap e per il mantenimento dell'installazione di Windows 98, e il funzionamento del bootloader LILO (GRUB sarebbe arrivato qualche anno dopo).

Fu subito amore: non solo c'era da capire come fare in Linux le stesse cose che facevo in Windows ma c'era anche da scoprire una quantità esorbitante di software nuovo, nuove interfacce grafiche e un kernel da adattare al mio sistema (questo comunque diversi mesi dopo).

Sul fare le stesse cose che facevo in Windows avevo un pò di difficoltà, soprattutto per sostituire Office: l'alternativa era StarOffice che, a dire la verità, non era proprio utilizzabile... c'era ancora molto da aspettare per arrivare a Open Office prima e Libre Office adesso.

Per quanto riguarda l'interfaccia grafica, ricordo che mi innamorai di WindowMaker, forse perchè era diversa da qualsiasi altra interfaccia io avessi mai visto; posso dire anche di non aver mai voluto utilizzare FVWM perchè troppo simile allo stile Windows 95 ed ero fermamente convinto che il successo di Linux, non solo nelle interfacce, poteva arrivare solo proponendo qualcosa di nuovo e non copiando l'esistente (si potrebbe obiettare che WindowMaker riprende lo stile di AfterStep... ma questo a quel tempo io non lo sapevo!).

gimp on linux mintPer quanto riguarda il kernel, invece, ricordo di averlo ricompilato decine di volte (era il 2.0.36) per cercare di ottimizzare la resa sul mio zoppicante Pentium II e per attivare la mia scheda di acquisizione TV della Pinnacle (chip BT848): le note per la ricompilazione le avevo trovate sulla rivista Inter.Net di Systems (anche questa una rivista che rimpiango molto!).

Perchè tanta fatica? A muovermi era soprattutto l'entusiasmo verso un mondo tutto da esplorare, soprattutto per la quantità di software e di ambienti di sviluppo a disposizione: ricordo di aver comprato ad una fiera dell'elettronica un cofanetto della Infomagic contenente i "powertools" ovvero i pacchetti RPM aggiuntivi non inclusi nella distribuzione base.

Negli anni successivi seguii l'evolvere della Red Hat aumentando progressivamente la mia conoscenza del sistema, soprattutto grazie alla rivista Linux&C. di Piscopo Editore (anch'essa purtroppo defunta) e a libri che periodicamente mi regalavo (il migliore è stato Linux Unleashed).

Dopo Red Hat sono passato a Mandrake 9 e poi 10 (poi diventerà Mandriva) circa nel 2002, attratto dalla semplicità d'installazione e uso, passando poi per Ubuntu e infine Fedora, circa nel 2009.

Oggi utilizzo Linux Mint: l'interfaccia grafica è gradevole, i software a corredo mi permettono di fare praticamente tutto (nei riquadri ho inserito delle schermate con Gimp, Firefox e Libre Office). Non ho mai abbandonato Windows, perchè questo è l'ambiente in cui lavoro, ma sempre più spesso mi vengono richiesti dei porting di software esistenti verso Linux, per ora principalmente procedure che lavorano su server.

firefox libreoffice on mintSono comunque convinto che presto Linux potrà ritagliare il suo spazio anche in ambiente "desktop", non tanto per il fatto di risultare gratuito (open source non vuol dire solo gratuito, lo so, ma si tratta della caratteristica principale che attira un profano) ma anche, e soprattutto, per la qualità dell'interfaccia grafica e la disponibilità di software (un pò quello che è successo per Android, costruito sopra Linux, nel mondo degli smartphone).

Per finire, se anche voi volete ricostruire la storia delle vostre prime installazioni, vi consiglio di dare un'occhiata a www.distrowatch.com (a me ha aiutato molto a collocare nel tempo alcuni ricordi) e di provare ad installarle su vecchi pc o sistemi di virtualizzazione (mi sono installato Red Hat 5.2 sia in Virtual Box che in qemu, al momento attuale solo con qemu sono riuscito a far partire X Window ma il mouse ha ancora un comportamento anomalo).

Buon divertimento!